La cultura in Umbria
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Musei in Umbria
“L’Umbria è una regione fatta come il gioco dell’oca: un percorso obbligato con tante caselle “ disse Cesare Brandi . In molte di queste citta’ chiamate appunto caselle si trovano musei che costituiscono un punto di partenza per la scoperta del territorio, considerato il fatto che su 92 comuni, almeno 60 possiedono un museo, un sito archeologico o un monumento aperto al pubblico, per un totale di circa 150 punti di interesse censiti. Ecco perché, nell’offerta culturaleitaliana, l’Umbria compare come una regione che ha un’altissima percentuale di musei rispetto alla superficie e al numero di abitanti. Sono rappresentate tutte le tipologie: archeologica, storico-artistica, musei della città, scientifica, naturalistica, etnoantropologica, tematica.
I musei si suddividono in (in ordine discendente per numero): comunali, ecclesiastici, privati, statali, provinciali e di comunità montane. Molte sedi museali sono in edifici storici che, grazie a finanziamenti regionali, nazionali e comunitari, sono stati recuperati e restituiti al pubblico godimento.Per la loro storia e natura i musei dell’Umbria sono fortemente correlati alle amministrazioni locali, ai cittadini e alle scuole e contribuiscono alla promozione del territorio attraverso le loro attività espositive, l’organizzazione di grandi eventi così come di iniziative capillari di valorizzazione del patrimonio culturale, e grazie all’integrazione con le attività turistiche e produttive della regione.
Valle umbra sud
L ‘assetto territoriale della Valle Umbra presenta caratteristiche originali, riflesso di un intreccio di condizioni storiche di autonomia e di dipendenza, che non contraddicono un tessuto policentrico ricco di relazioni e di scambi. Il territorio comprende la bella pianura della Valle Umbra, i dolci rilievi collinari ed i contrafforti della dorsale appenninica.La Via Flaminia è la strada che per secoli ha dato vita al fulcro degli scambi, umani, economici, culturali, interetnici di questa area. Sono presenti insediamenti agricoli via via diventati centri con un proprio funzionamento organizzativo ed economico, oppure città d’arte, famose da secoli. Foligno, al centro della valle, è luogo di scambio e di incrocio delle grandi vie di comunicazione, oltre che città di interesse storico e artistico. Il quadro delle risorse naturali è altrettanto ricco, in particolare per quanto riguarda i corsifluviali, le sorgenti di acque minerali e le acque sotterranee, in parte ancora da valorizzare. Città, castelli, villaggi, cinte murarie, rocche, torri, chiese, monasteri e chiostri, palazzi e corti gentilizie, casolari immersi nella campagna orlata di grano e girasoli, sono tra le presenze più significative di questo territorio. Qui sono vissuti o hanno lasciato tracce santi e poeti, scrittori e pittori insigni. Il territorio è il risultato di una millenaria successione di civiltà: umbra, romana e delle genti germaniche, di cui restano tracce più o meno cospicue, sino a quando la rinascita delle città, intorno al Mille, apre la lunga sequenza di strutture urbanistico-architettoniche modulate secondo le inflessioni romaniche, gotiche, rinascimentali, barocche e neoclassiche. È impossibile, come ha scritto la giornalista francese Laurence Botta-Delannoy, descrivere tutte le meraviglie che qui si nascondono, perché ogni piega di montagna, ogni letto di fiume svelano tesori degni di essere visti. La cerchia dei centri che dalle zone montane e dalle verdi alture collinari, dominate dalle colture dell’olivo e della vite, fanno corona alla fertile piana, suggerirono al Bragazzi, nel secolo scorso, la definizione di “Rosa dell’ Umbria” per una terra cosl fascinosa e dall’ aria profumata. Ed ecco Montefalco, ringhiera dell’Umbria, la città del silenzio di D’Annunzio; ecco Bevagna, la Mevania caliginosa di Properzio, culla delle tradizioni artigiane; e Trevi, che dolcemente sale sulla collina che guarda la Valle del Clitunno; Spello, splendidissima colonia Iulia; Nocera Umbra, città termale e delle acque; Gualdo Cattaneo, con la rocca ed i suggestivi castelli medievali; Valtopina, con i resti romani ed i ruderi di antiche mura castellane; Sellano, con l’incantevole Valle del Vigi. E, al centro, Foligno, la città dei Trinci e di Angela la grande mistica, col suo vanto d’aver dato al mondo la prima copia stampata della Divina Commedia; a monte, la millenaria Abbazia benedettina di Sassovivo, con il chiostro di marmo rosa guarnito di fregi a mosaico, è uno dei rari luoghi in cui si può “ascoltare” il silenzio. Il territorio, con i suoi Comuni, unisce, ad un prezioso patrimonio storico-artistico, la bellezza di una natura incontaminata e la peculiarità di un paesaggio irripetibile, con le sue tradizioni contadine, artigiane, gastronomiche. Viva rimane la tradizione religiosa che si manifesta con riti e celebrazioni in vari periodi dell’anno.